lunedì 14 maggio 2012

OLD FORGOTTEN LANDS - Primal

Informazioni
Gruppo: Old Forgotten Lands
Titolo: Primal
Anno: 2012
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Hypnotic Dirge Records
Contatti: myspace.com/oldforgottenlands
Autore: Mourning

Tracklist
1. Hour Of The Wolves
2. Song Of The Dens
3. A Revelation Of Once Obscured Stars
4. Renewable Neverending...
5. ...With Each Prevailing Wind
6. Lakewood
7. Old Forgotten Lands
8. Death Of An Estranged Earth
9. Risen Tide
10. Atop The Mystic Mountain (Remastered)

DURATA: 59:46

Élan O'Neal e il suo progetto Old Forgotten Lands non sono conosciutissimi, con tutta probabilità esclusivamente la sparuta schiera di ascoltatori affamata di sonorità dark/ambient, neo-folk o comunque di musica che sia primordiale ed essenzialmente atmosferica potrebbe esser già entrata in contatto con loro nel recente passato grazie a lavori quali il full "From Ethereal Forests To Mystic Mountains" e lo split "Equinox", platter che li vede condividere lo spazio con i canadesi Ancient Tundra.
Gli Old Forgottens Land, appartengono al roster della Hypnotic Dirge Records ed è la label di Skog a curare la promozione del secondo album "Primal", disco che ne conferma l'attitudine minimalista e fortemente ancorata a scelte di sound primigenio.
Per entrare in contatto con la natura incontaminata e che si distende infinitamente all'interno della mente ricreata dalle tracce bisogna lasciarsi dietro le spalle i rumori "umani", le raffigurazioni di cemento che sfidano il cielo delle nostre città e qualsiasi segno di civilizzazione o pseudo tale.

Ci si deve immergere completamente in una natura che firma i suoi spazi vitali con le vibrazioni della terra e il canto della pioggia, con i rapidi movimenti della fauna e con le orchestrazioni, percettibili o meno all'uomo, emesse dalla fauna che s'inseriscono nell'aria.
La musica rispecchia tale empatia e approccio utilizzando una strumentazione privata della componente "elettrica", che si affossa in una sacca di esistenzialismo cupo e melancolico ma che non sbandiera il lato folcloristico usando chissà quale "allegro" motivetto.
Vi sono cicli e ricicli che continuamente acuiscono o alleviano una sensazione d'infinito che può far sognare quanto penare per la sua prospettiva di un nulla che non si completerà mai, bella in tal senso la semplicità con la quale prima "Renewable Neverending..." e successivamente "...With Each Prevailing Wind" catturano il pensiero, bloccandolo in una dimensione spogliata dello scorrere incessante del tempo.
E la voce? La voce è una presenza che c'è ma non dirompe, è ammaliata da composizioni che alternano con costanza e coerenza una quantità di suoni e strumenti, sono tanti dalle classiche chitarre al violino, dall'accordion allo stick, dai synth alla tromba, al flauto e ancora, e ancora si aggiungono e scompaiono cedendo il posto ad altri che verranno, e la voce è lì, pronta a intervenire per far notare sì il suo esserci, evitando però di "contaminare" con prese di posizione durature più del dovuto una scena che viene dipinta e incorniciata dall'essenziale corso degli eventi.
Elogiare la prestazione di "Primal" non vuole però affermare che sia esente da pecche, un ascoltatore non abituato a certi stili potrebbe evidenziare che la produzione non sia il "massimo", che si presenti una sorta di banalità o possiamo definirla un continuo ripetersi di temi che ci vuol poco a scambiare per una latenza d'idee e chissà magari una forma più raw di black innestata a fare da sostegno avrebbe potuto offrire una dinamica e valore aggiuntivi a una proposta simile, speculazioni del caso più o meno valide a seconda di ciò che si sta cercando nella musica.
Come spesso accade con dischi del genere, il lavoro degli Old Forgotten Lands è un prendere o lasciare, non c'è mezzo termine, se decidete d'intraprendere il viaggio nel mondo di "Primal" accantonate le remore e gli ascolti metallici ai quali siete giornalmente legati, è un rituale tribale nel quale solo due cose contano: voi e la natura.
Per gli amanti del dark-ambient l'acquisto è sicuramente da ponderare, per i restanti, beh, almeno un tentativo fatelo, il fascino di alcune forme artistiche necessita d'esser scoperto e vissuto, dopo un paio di "on air" vi renderete conto se farà al caso vostro oppure sarà ora di passare ad altro.

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