lunedì 1 agosto 2011

THE DYING SEED - Tsuba Through Your Throat


Informazioni
Gruppo: The Dying Seed
Titolo: Tsuba Through Your Throat
Anno: 2011
Provenienza: Pantin, Francia
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/thedyingseed
Autore: Mourning

Tracklist
1. River's End
2. Old Mans Heir
3. Trees
4. Another Door
5. Tsuba Through Your Throat
6. Dirty Old Drunk
7. Downpour

DURATA: 45:13

I The Dying Seed mi avevano già impressionato positivamente nell'occasione in cui ebbi il piacere di recensire il loro primo lavoro, l'ep omonimo rilasciato nel 2009.
A due anni da quell'uscita ecco finalmente giungere fra le mie mani la versione full che raccoglie, e vi anticipo sin da ora rende giustizia, agli sforzi fatti.
"Tsuba Through Your Throat" è un album maschio, muscolare, trascinante e massiccio ma come ogni release legata al mondo stoner dell'ultima decade sembra abbia "subito" positivamente quell'imbastardimento che ha emesso nuova linfa vitale oltre ad aver creato una miriade di realtà interessantissime.
Questo disco infatti suona come un incrocio di doom/stoner, groove sound e thrash a cui non poteva mancare un deciso e ferreo comparto atmosferico a supporto, in certi frangenti la supremazia d'influenza da parte di formazioni quali Mastodon, Baroness e quelle filo-anselmiane è talmente netta d'aver quasi del tutto messo in secondo piano il feeling seventies sabbathiano e l'appeal kyussiano a favore di una botta più energica ma non per questo così nuda e cruda, il riffing è infatti alquanto evoluto e articolato.
Le costruzioni non sono sempre fluidissime, hanno però dalla loro la capacità di mutare in corsa con risultati imprevisti e alquanto piacevoli come avviene in "Trees" il cui ritornello affievolisce la propulsione mutando in forma sonora melancolica, propulsione che invece viene evidenziata nel drumming e nel pulsare delle linee di basso dell'opener "River's End".
Non c'è limite, valico o confine che i The Dying Seed non abbiano oltrepassato, un brano della classe di "Another Door" mostra di possedere una spiccata vena da hardrocker (i Black Label Society non guastano mai ed è bella l'esecuzione solistica), s'inoltra in territorio grungy, progressivo e gode di una sezione ambientale elementarmente elegante e poi quale aggettivo utilizzare per l'uso delle vocals che fluttuano all'interno della titletrack se non inquietanti?
Il leit-motiv che tiene a galla "Tsuba Through Your Throat" è scandito da una concomitanza continua di incroci e cambi di stile che evitano di appiattirne l'incedere e i camei offerti da Pierre Jean-Catez dei Sentence con il growl inserito in "Old Mans Heir" e da Lundi Galilao, già noto alla nostra 'zine per la sua band, gli A Very Old Ghost Behind The Farm di "Primary Septagon", che ci lascia lo zampino in "Dirty Old Drunk" non fanno che rafforzare tale presentimento risultando efficaci e incastrati perfettamente nel mood a cui da corpo ed emozione il combo.
Sono cresciuti, maturati e non hanno perso quell'incazzatura e dote irruente che "The Dying Seed" aveva in sè, l'evoluzione seppur non porti con sè novità eclatanti ci consegna un trio che sa quello che vuole e come prenderselo.
Consiglio quindi non solo agli amanti del doom/stoner e delle sonorità affini di imbattersi in "Tsuba Through Your Throat", è un disco che potrebbe intrigare infatti anche coloro non dediti alle sonorità sopra elencate, il portafoglio a fine anno mi sa che piangerà lacrime di felicità, sarà vuoto sì ma i dischi di valore in collezione aumenteranno, questo vi rientra di sicuro.

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