lunedì 18 luglio 2011

MORGAN THE BARD - Lost In Time

Informazioni
Gruppo: Morgan The Bard
Anno: 2011
Etichetta: Moonlight Records
Contatti: www.facebook.com/pages/Morgan-the-bard/162047377368 - www.myspace.com/morganthebard
Autore: Bosj

Tracklist
1. Arcano Preludio - Fevdvm
2. Che Il Viaggio Abbia Inizio...
3. Perduto Nel Tempo (Lost In Time)
4. Stones
5. Alla Taverna Del Giullare
6. Draghi Di Krynn
7. I Racconti Di Ombra D'Elfo
8. Menzoberranzan
9. La Ballata Del Forgiatore Di Racconti
10. Oltre I Cancelli Di Moria
11. The Ravens
12. Who Carrieth The Music?
13. Verso Luoghi Leggendari...

DURATA: 39:18

Cosa succede quando un romagnolo appassionato di tematiche fantasy e di metal estremo e vichingo decide di comporre? "Lost In Times", platter quasi interamente lavorato nei parmensi Moonlight Studios, giunge in risposta al quesito. Il disco, prodotto finale di diversi anni di lavorazioni, è un insieme di influenze diverse, con precisi numi (e nomi) di riferimento: Brendan Perry, Quorthon, Vratyas Vakyas e i Dargaard.
Purtroppo per Morgan (come intuibile principale, quando non unica, mente alle spalle del progetto), porre determinati artisti sui propri orizzonti significa misurarsi con i giganti, e non sempre dedizione e buone capacità sono sufficienti per spuntarla.
Una commistione folk/darkwave (si badi: NON si tratta di un disco metal) di questa portata rischia di venire presto a noia, se non perfettamente equilibrata nell'utilizzo di strumentazione sintetica e nell'amalgama della stessa con la restante strumentazione. Non è questo fortunatamente il caso di "Lost In Times", che riesce pregevolmente a destreggiarsi tra brani strumentali e cantati o recitati, e ancora tra voce maschile (lo stesso Morgan, chiaramente) e voci femminili (le brave Sara Squadrani e Hildr Valkyrie, quest'ultima ateniese già parte del progetto Folkearth nonchè mastermind di una propria one-man band) e testi in italiano o inglese. Questa ampia alternanza dietro al microfono permette ai brani di acquisire personalità propria nonostante, e qui si arriva alle note dolenti, diversi limiti siano tuttavia facilmente individuabili in questo disco d'esordio.
Il lavoro di Morgan si presenta infatti un po' troppo scarno e compatto, a livello strumentale: sintetizzatori e tastiere sono eccessivamente protagonisti dei giochi e delle melodie intessute dal bardo, frenando quella che potrebbe rivelarsi un'ottima prova, se solo maggiormente stratificata. Per quanto un suono asciutto e strutture essenziali non debbano per forza inficiare la validità e profondità di un album, quando si tratta con questi strumenti e questi suoni si naviga sempre in acque rischiose (qualcuno ha detto "Hlidskjalf" e "Dauði Baldrs"?).
Ancora, i testi, sia in lingua madre che in lingua d'Albione, tradiscono una certa ingenuità e per questo perdono in evocatività, non permettendo ai racconti di trascinare l'ascoltatore come e quanto, credo, fosse nelle intenzioni del cantastorie.
Esaurita la spinosa questione degli aspetti a mio avviso rivedibili, restano tredici pezzi di musica "antica" e atmosferica senza dubbio in grado di farsi apprezzare, con i dovuti omaggi alle divinità tutelari del fantasy ("Menzoberranzan" per i Forgotten Realms di Salvatore e le strumentali "Oltre I Cancelli Di Moria" e "I Draghi Di Krynn" per Tolkien e la saga di Dragonlance di Weis & Hickman) e una pregevole cover dei corvi di Odino e dei Bathory ("The Ravens", appunto), il tutto presentato in una pregevole confezione (molto ben fatti sia il digipack che il booklet).
Non certo un brutto lavoro, anzi, un progetto interessante, con i suoi naturali difetti che, se limati, possono trasformare Morgan The Bard in una realtà da tenere d'occhio.

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