lunedì 14 marzo 2011

WARTIME - Against Destiny


Informazioni
Gruppo: Wartime
Anno: 2010
Etichetta: Autoprodotto
Contatti: www.myspace.com/preordainedgame
Autore: Mourning

Tracklist
1. Bequest
2. Preordained Game
3. Atomic Bomb Dome
4. Entrapment Of Time
5. 7 Years
6. Against Destiny
7. Awakening (1000 Days In Coma)
8. Awareness
9. The Drifter

DURATA: 53:36

C'è chi in un anno arriva al debutto, c'è chi deve combattere con il tempo, vuoi per cambi in line-up, vuoi perché si attende sempre d'avere il materiale più adatto a rappresentare la propria personalità, capita di ritrovarsi fra le mani un album maturo ma che è solo il primo vero passo di una band che è in attività da oltre una decade.
Questo è ciò che mi è accaduto nel ricevere "Against Destiny", il platter ha avuto lunga gestazione, nascono nel 1997 i Wartime, la formazione bulgara passa attraverso un ep ("Perfect World") e due demo ("Entrapment" e "Preordained Game" che regaleranno ben sei pezzi al full), una gavetta che permette loro di trovare i giusti equilibri per assemblare un lotto di tracce tecnicamente ben elaborato e che pur facendo un discreto uso delle melodie non abbia nulla a che spartire con il thrash melodico e sdolcinato che va tanto di moda.
E' prestante e orientata in direzione anni Novanta la musica dei Wartime, non è difficile trovare riscontri che portino a galla nomi quali Death, Coroner, Mekong Delta, act che davano del "tu" allo strumento e che in alcuni casi non hanno riscosso il doveroso plauso guadagnato pur con release di altissimo livello (ovviamente parlo per le ultime due realtà, dato che i Death li conosce ormai chiunque, sfruttati all'inverosimile dopo la morte di Chuck, una macchina da soldi metallica, che tristezza).
"Against Destiny" è un disco che formalmente ha poco da farsi perdonare, anzi vive di buoni momenti legati a strutture che permettono alla composizione di risultare fluida, sfruttare i numerosi cambi di tempo e un andamento progressivo che coinvolge in maniera palese canzoni come "Entrapment Of Time" e la successiva strumentale "7 Years" a cui si accoda la titletrack.
Le chitarre di Stumpy e Chewbacca inanellano riff su riff, non sempre sono perfette, capita di trovarne qualcuno che non sia perfettamente collegato ma macinano, armonizzano e si liberano in fase solistica con la voglia di chi ha fame arretrata e si sta gustando un meritato pranzo facendo fuoriscire la passione in quel gesto così naturale e istintivo da renderlo ancor più "importante".
Siano gli attimi più ampi mostrati nell'opener "Bequest", dove lo stampo classico di certe venature quasi power non è solo parvenza (e non sarà l'unica a mostrare questa sfaccettatura), sia la scelta conclusiva di portare a termine il lavoro infilando una tripletta a cui vien dato sottotitolo "Beyond The Crucial Line Trilogy", comprensiva di "Awakening (1000 Days In Coma)", "Awareness" e "The Drifter" che parcheggia in parte il prog puntando più su un robusto thrash d'annata, in entrambi i casi le soluzioni adottate non fanno gridare al miracolo ma si ha nelle orecchie una prestazione che svolge il proprio dovere in maniera dignitosa.
Buone le prestazioni dei guest, Nikolay Kandev ci regala l'assolo inserito in "7 Years", in "Awareness" appare la voce di Kiril Yandev, camei che aggiungono pepe al platter, la presenza extra line-up che però rende più significativo il suo operato è quella del tastierista Lavor Pachovski che in più di un'occasione incroceremo con i synth a tappeto pronti a fornire profondità aggiuntiva alle tracce.
Per la produzione si sono affidati a un italiano, è Alex Azzali degli "Alpha & Omega" studio di Como l'uomo che ha avuto mano libera dietro il mixer, non è privo di sbavature ma per una prima prova si può anche lasciar correre, certo l'equalizzazione non è proprio delle migliori e le tracce in alcuni frangenti ne risentono.
I Wartime possiedono le capacità, hanno uno stile che seppur non sprizzi originalità ha le sue carte valide da mettere sul piatto e una crescita futura non è poi così lontana dal poter essere realizzata sia in termini di personalità che di cura del particolare.
Il techno thrash di "Against Destiny" vale la pena goderselo, alzate il volume e canzone dopo canzone troverete la vostra preferita, dategli una possibilità di girare nel vostro stereo.

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