lunedì 8 novembre 2010

MASSIVE SLAVERY - Global Enslavement


Informazioni
Gruppo: Massive Slavery
Anno: 2010
Etichetta: Maple Metal Records
Contatti: www.myspace.com/massiveslavery
Autore: Mourning

Tracklist
1. MediAssassiNation
2. Shade Of Corruption
3. Global Enslavement
4. The Denial Of Man's Regression
5. Destroy, Rebuild, Repeat...
6. A Cold Interlude
7. Wider We Open Our Eyes
8. Pull The Plug On Modern Civilization
9. Humanity's Last Hope...
10. Generalized Cyberphobia

DURATA: 44:34

Se c'è una cosa che ho ormai ben chiara in testa è che il deathcore misto melodeath è una delle soluzioni strabusate che ha inondato il mercato metal con risultati alle volte davvero ridicoli.
Il Canada per fortuna è una di quelle nazioni che sembra fare delle pecche virtù anche in dei generi dove lo standard e il già sentito la fanno da padrone, è questo il caso del piacevole anche se non innovativo album di debutto dei Massive Slavery.
La formazione proveniente dal Quebec è decisamente meno monotona rispetto a tanti colleghi che s'impegnano nel rifilarci prove infarcite a dismisura d'inutili breakdown.
Sarà il fatto che i musicisti all'interno della band hanno già esperienza all'attivo con band quali Descend Into Nothingness e Decrepity che son state di giovamento o l'influsso della scena nazionale dato che in certi frangenti assomigliano ai Neuraxis meno prog e molto più calcatamente death, so solo che "Global Enslavement" è un bel dritto allo stomaco che non si fa troppi problemi nello sfoderare mazzate e momenti lievemente più ricercati facendoli confluire in un songwriting non ancora fluidissimo ma dinamicamente vario.
La rappresentante migliore della commistione di approcci con cui il quartetto si presenta è "The Denial Of Man's Regression" che al proprio interno vede presentarsi furia, melodie catchy e un discreto assolo, noterete più volte come il sound swedish venga a contatto con un riffing che tende a intricarsi evitando però di cadere nel marasma delle seghe mentali per onanisti del "guarda come suono bene", un buon esempio n'è la titletrack "Global Enslavement".
Vi sono poi attimi in cui il suono di facile fruibilità diviene dirompente come in "Wilder We Open Our Eyes" e altri in cui si mantiene ancorato canonicamente a scelte stilistiche conosciute, ad esempio in "MediAssassiNation" e "Destroy, Rebuild, Repeat".
Quello che li pone sopra alle media seppur di poco è il proporre con qualità soluzioni del genere mostrando di possedere le credenziali tecniche e compositive per un ulteriore step in positivo in un prossimo futuro, inoltre hanno un singer che vuole fare la differenza, non si risparmia di certo Jonathan dietro il microfono, deve però provare a impostare linee che siano a tratti meno standard anche se in un caso come "Pull The Plug On Modern Civilization" calzano a pennello sull'ondata di violenza che sprigiona.
Con una produzione pulita e curata da parte di Yannick St-Amand, mente che ha collaborato ai lavori di gente come Beneath The Massacre, Despised Icon e Neuraxis, "Global Enslavement" è sì un disco che potrà interessare soprattutto chi segue la scia del metal più moderno, ma che data la sua espressività forte e dei testi impegnati socialmente potrebbe far breccia anche in chi è attento non solo all'aspetto musicale.
Buona la prima per i Massive Slavery, vediamo cosa ci sapranno riservare a venire, intanto a voi il piacere d'ascoltare "Global Enslavement".

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