lunedì 11 ottobre 2010

NOCTAMBULATH - Cronica De Un Vil Y Seductor Ritual


Informazioni
Gruppo: Noctambulath
Anno: 2010
Etichetta: Di Noct Records
Contatti: www.myspace.com/noctambulathofficial
Autore: Insanity

Tracklist
1. Elixir A
2. En El Silencio De La Noche
3. Gran Cuervo De La Oscuridad
4. En El Mas Alla
5. Sirviente De Muerte (Orchestral)
6. Belleza Y Crueldad
7. Noches De Eterna Soledad
8. Almas Enfermas
9. Pia Luminis In Bellum

DURATA: 45:27

I Noctambulath si inseriscono nel panorama musicale debuttando quest'anno con il full "Cronica De Un Vil Y Seductor Ritual". Purtroppo per loro, hanno deciso di insinuarsi in una scena già satura di band molto, troppo simili tra loro che oltre a non proporre niente di nuovo, lo fanno per forza di cose peggio delle band da cui prendono ispirazione. Il genere scelto da questi ragazzi venezuelani è infatti il Power sinfonico, e sfortunatamente fanno parte di quella schiera di band descritta sopra: tastiere dal sapore sinfonico e (molto) vagamente Gothic si pongono su una classica base Power accompagnata dall'ormai trita e ritrita alternanza tra harsh vocals e voce lirica.
Il compito di introdurci all'album spetta a "Elixir A", breve e ben strutturato brano completamente composto da tastiere che ci porta alla vera opener "En El Silencio De La Noche": un brano che nonostante pecchi di personalità riesce ad essere piacevole, anche se forse una voce femminile di stampo più dolce avrebbe dato risultati migliori. La successiva "Gran Cuervo De La Oscuridad", forte di un gioco tra tastiere e chitarre, è probabilmente la migliore dell'album: molto catchy e ricca di melodia, riesce ad entrare nella testa dell'ascoltatore risultando alquanto gradevole; buoni anche l'intreccio delle due voci nella parte centrale e i brevi intermezzi tastieristici. "En El Mas Alla" è un altro brano relativamente piacevole ma che suona troppo di già sentito, ed essendo già il secondo passo falso su tre tracce (escludendo l'intro) inizia a pesare sul bilancio totale. C'è di buono che le tastiere sono sempre azzeccate e non abusate come spesso succede nelle band di questo tipo, nella successiva "Sirviente De Muerte (Orchestral)" assumono un ruolo di primo piano con ben orchestrate melodie dal tocco sinfonico, ma uno strumento da solo non può certo fare miracoli quando le composizioni in genere suonano troppo banali. Il difetto che affligge i Noctambulath è proprio questo, "Belleza Y Crueldad" ne è la conferma e nemmeno le belle parti di basso in "Noches De Eterna Soledad" riescono a risollevare le sorti di questo lavoro. "Almas Enfermas" non aggiunge niente se non cinque minuti alla durata totale dell'album che viene chiuso dall'outro "Pia Luminis In Bellum", orchestrale come l'intro.
I Noctambulath hanno ancora molto lavoro da fare, hanno intrapreso una strada in cui l'ostacolo più grande si chiama "già sentito", se vogliono superarlo devono crearsi uno stile più personale. Le tracce prese singolarmente spesso sono gradevoli, non tutte ma buona parte sono ben composte e si può intravedere qualche buona idea, ma non è abbastanza. Le chitarre inoltre spesso suonano troppo mosce, serve più corposità per rendere il suono più pieno e dare un po' di vitalità alle composizioni. Gli amanti del genere possono provarlo, potrebbero trovarlo piacevole, chi invece pensa che il Power sia già troppo pieno di questo tipo di band può tranquillamente evitarlo.

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