lunedì 9 agosto 2010

ŽREC - Žertva


Informazioni
Gruppo: Žrec
Anno: 2008
Etichetta: Murderous Music Production
Contatti: www.myspace.com/zrecofficial
Autore: Akh.

Tracklist
1. Vítej, Nový Dne
2. Žertva
3. Kamenný Kult
4. Lystoczku Czerwenyj
5. Krev Predku
6. Nový Vek Pohanský
7. Nebeské Stríbro Perunovo (Nokturnal Mortum cover)
8. Raráš Rakáša

DURATA: 45:25

I Cechi Žrec si formano nel 2004e.v. per opera di Torham (chitarra), Soulburner (basso, voce) e Sarapis (batteria); affermano di essere influenzati dal folclore, dal paganismo, dalla natura e dal metallo. Ci ritroviamo infatti fra le mani un cd grazie alla Murderous Music Production di Folk Metal dalle tinte agresti e ruvide.

Non sono avvezzo ad ascolti del genere, ma devo dire che avendo la possibilità preferisco di gran lunga i gruppi dell'est europeo, in quanto mantengono secondo me quelle prerogative che fanno del F.M. un genere a sè stante a cui aggiungono personalità, attingendo alle loro prolifiche e orgogliose melodie natali, senza andare a clonare inutilmente ballate irlandesi o cantici mediavali come succede sovente in altre scene.

Come detto sopra, gli Žrec hanno un'attitudine cruda nonostante tutte le influenze rimandino ai tratti caratteristici del settore, ovvero temi solari oppure legati alla patria terra e ai suoi campi dorati o alle divinità dei loro avi (Perun docet!). Musicalmente ci troviamo davanti a soluzioni varie, forti di introduzioni folk come nel caso più tipico della saltellante e festosa "Lystoczku Czerwenyj", dove le ritmiche più pure della musica popolare Ceca ben si amalgamano a chitarre in levare e serrate e la voce pulita di Ingvarr si fa apprezzare nella sua pienezza. I Nostri si fanno apprezzare molto per la loro varietà, infatti si passata dalla thrashy "Kamenný Kult" alla metallica "Krev Predku", passando per la più folcloristica "Žertva " che viene anticipata da uno spaccato di vita contadina ("Vítej, Nový Dne"). La voce screammata di Soulburner attacca i pezzi più aggressivi per dare maggiore varietà interpretativa, come nel caso di "Krev Predku" e "Nebeské Stríbro Perunovo", mentre le clean vocals dominano la sentita e solare "Raráš Rakáša" che riporta alla mente la campagna e la sua vita.

Altro punto a favore è l'uso degli strumenti puliti e acustici, che non tendono mai a dominare la struttura dei pezzi, ma si immettono giustamente per evidenziare le parti più atmosferiche e vibranti dei vari pezzi, rendendo l'ascolto fruibile e mai noioso, anzi valorizzandone e sottolineandone gli aspetti affrontati. Lo stesso vale per la produzione che ben delinea tutti gli strumenti (forse l'unico meno in risalto è il classico basso), ma che non d' mai l'impressione di ascoltare qualcosa di "iper prodotto", ma rimane sanguigna e vitale, a tratti nervosa e robusta, cosa che mi è risultata assai gradita.

Se siete ascoltatori di Folk Metal vi segnalerei questo gruppo, che ha ulteriori margini di miglioramento in quanto c'è qualità al suo interno; a chi si avvicina curioso, non posso che dare il mio assenso, in quanto questi ragazzi Cechi suonano con passione, forza e sentimento, degni figli delle orgogliose lande dell'Est; cosa volere di più?

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