lunedì 7 giugno 2010

WITCHSORROW - Witchsorrow


Informazioni
Gruppo: Witchsorrow
Anno: 2010
Etichetta: Rise Above Records
Autore: Mourning

Tracklist
1. The Agony
2. The Trial Of Elizabeth Clarke
3. Gomorrah
4. Thou Art Cursed
5. Impaler, Tepes

DURATA: 45:50

Witchsorrow, basterebbe una parola per definire la musica di questa band doom inglese: ortodossa.
Ci troviamo di fronte a un act che non ha nessuna intenzione di sperimentare né di aggiungere fattori esterni a uno stile che non fa altro che ricalcare alla grande le orme impresse storicamente dai Black Sabbath, su cui poi via via si son cimentati Cathedral, Saint Vitus, Reverend Bizzarre, Electric Wizard che ne hanno assorbito e ancor di più distinto il sound dando vita e sostentamento al lato più classicamente oscuro del genere.
E' una creatura primordiale, lenta, decadente, catacombale ma non funeral per come s'intende la derivazione legata a una sorta di death/doom estremizzato, qui l'aura è settantiana, naturale, sembra pervenire direttamente dal terreno esortata alla presenza tramite un sabba.
L'opener "The Agony" non potrebbe avere titolo più indicato, il suo trascinarsi macerante dal fascino nero opaco e impenetrabile unito alla voce lamentosamente malata di Ruskell è pura arte nera, non da meno la successiva e inquietante "The Trial Of Elizabeth Clarke" dove la musica con un riffato ipnotico crea una sorta di monotonia andante pregna di passionalità color cenere e toccherà attendere oltre la metà del pezzo per avere questo tombale percorso spezzato da un cambio di tempo accattivante che accelererà l'animo per poi riporlo all'interno del suo loculo malsano.
Se è vero che "Gomorrah" è la traccia di minor durata con i suoi soli sei minuti, è altrettanto vero che qui i ritmi prendono vita alzandosi lievemente e mostrando un'altra sfaccettatura della band, più decisa e minacciosa, l'assolo fuzzy inseritovi all'interno è perfettamente calzante e ci sveglia prima di ricadere nella classicità quadratamente ortodossa di una "Thou Art Cursed" che pone come unico accento di diversità una lieve inclinazione psichedelica che ne arricchisce l'incedere.
Tocca quindi a "Impaler, Tepes" decidere di quale morte colpire l'ascoltatore e qui una piccola sorpresa attende perché la canzone ha tre movimenti abbastanza diversi che la caratterizzano.
La prima parte è decisamente stoner/doom, la pancia tende a richiami ancestrali mentre il finale torna ad affondare il corpo in un abisso in cui sprofondare è inevitabile.
I testi sono incentrati come è intuibile anche dai titoli su storia medioevale e processi al reato di stregoneria, poggiati su musica arcana e che viaggia indietro nel tempo scandendo i rintocchi come se gli attimi fossero eterni.
Gli amanti del doom non si lascino scappare l'uscita dei Witchsorrow, questo disco è una piccola perla.

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